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Visita guidata alla chiesa di San Nicolò dei Mendicoli


Il giorno 6 marzo, il Collegio ha organizzato una visita guidata alla chiesa di San Nicolò dei Mendicoli. La chiesa è situata in un’area periferica del centro storico veneziano, nei pressi del teminal marittimo, a fianco dell’ex cotonificio ora adibito a sede dell’Istituto Universitario di Architettura. E’ questa una zona poco frequentata, lontana dai flussi turistici che, nei tempi “normali”, frequentavano la città. Ed è un vero gioiello d’arte e architettura.

La guida, il prof. Paolo Pistellato, ha spiegato con ricchezza di particolari e di curiosità, la storia della chiesa e le opere d’arte che in essa sono contenute. La chiesa è dedicata a San Nicola, e la parola Mendicoli potrebbe derivare dalla parola mendici, ad indicare la povertà degli abitanti di quei luoghi, oppure derivare da Mendigola, forse antico nome dell’isola. L’impianto originario della chiesa risale al settimo secolo, ma venne ricostruita, in forme romaniche, tra il XII e il XIII secolo. L’esterno è in mattoni a vista, e a fianco della facciata si erge il poderoso campanile a forma tozza ornato da una bella trifora e un grande orologio a lancetta unica. L’ingresso attuale della chiesa è stato realizzato nel settecento, sulla navata sinistra.

Mendicoli 23L’interno, a tre navate, sorprende per la magnifica iconostasi lignea, che separa l’altare maggiore dalla navata centrale, e per le belle statue lignee dei dodici apostoli che sovrastano le colonne che dividono le navate. Sul soffitto e sulle pareti pitture tardo cinquecentesche della scuola di Veronese e Tintoretto: sul soffitto troneggia un grande tondo raffigurante il transito di San Nicolò, di Francesco Montemezzano, mentre alle pareti vi sono tele raffiguranti la vita di Cristo: sopra la navata sinistra l’adorazione dei pastori, l’adorazione dei magi, la presentazione di Gesù al tempio, il battesimo di Gesù, l’agonia nell’orto e il bacio di Giuda. Sopra la navata destra Cristo presentato ad Erode, la flagellazione, la crocefissione e la deposizione. L’ultima tela di fianco all’organo, di Jacopo Palma il giovane, rappresenta la resurrezione.

Mendicoli 27Sull’altare maggiore spicca la grande statua lignea di San Nicola, presentato con tre palle dorate, in riferimento alla leggenda secondo cui il Santo regalò una palla d’oro a ciascuna delle tre figlie di un poveretto che non poteva dare loro la dote per maritarle. Nelle navate si aprono alcune cappelle, tra cui di particolare rilievo quella dedicata a San Niceta e la cappella del Santissimo.

Infine abbiamo potuto ammirare una vera chicca: un affresco rappresentante la crocefissione, risalente al XIV secolo, normalmente non visibile al pubblico, in quanto situato nel sottotetto degli edifici parrocchiali conglobati nella chiesa, che in origine si trovava all’interno della chiesa stessa. Insomma, in questo periodo buio intristito dalla pandemia, una parentesi piacevole, di grande interesse artistico e culturale.

Di seguito alcune foto della visita:

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