Seminario "Biomasse"

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Giovedì 2 dicembre 2021 si è tenuto il Seminario "Modelli innovativi nei sistemi di produzione energia rinnovabile a biomassa legnosa" nella Sala dell’Ordine degli Ingegneri presso la sede del Collegio Ingegneri. Il Seminario è nato nell’ambito della Commissione Energia del Collegio con lo scopo di mettere in evidenza il tema delle biomasse legnose poco noto agli ingegneri, anche come occasione per scoprire nuove interessanti opportunità di lavoro finalizzate alla sostenibilità ambientale oltre che per sopperire agli usuali bisogni della "formazione permanente. Hanno seguito il seminario da remoto oltre sessanta colleghi e un’altra decina presenti in sala.

Viviamo infatti il periodo della transizione energetica e la biomassa legnosa, quale fonte di energia rinnovabile proveniente da quella boschiva e dai residui industriali, è una valida alternativa all’ utilizzo dell’energia da fonti fossili, specie nel territorio Veneto che risulta la regione in Italia a maggior consumo di biomassa legnosa secondo il rapporto APAT del 2003.

Il Convegno, rivolto agli Ingegneri, ha avuto lo scopo di fornire un quadro aggiornato sui notevoli progressi tecnologici dei sistemi di raccolta, dell’abbattimento delle emissioni negli impianti utilizzatori di produzione calore e della sempre più sofisticata automazione dallo stoccaggio al controllo della combustione.

Il tema trattato è di grande attualità perché la risorsa biomassa legnosa ben si colloca come una valido contributo all’utilizzo di energie rinnovabili in questa epoca di transizione energetica. Nella nostra regione, ma in generale anche in Italia e in Europa, vi è una grande disponibilità di biomasse legnose, dalla biomassa legnosa boschiva a quella agricola ai residui industriali. Paesi virtuosi come l’Austria, la Svizzera e la Germania da molti anni utilizzano al meglio questa risorsa rinnovabile pianificando e promuovendo tutta le attività della filiera del legno fino alla sua utilizzazione finale come fonte di energia.

Dopo i saluti dei presidenti del Collegio Sandro Boato e dell’Ordine degli ingegneri Mariano Carraro, il moderatore Vittorio Drigo ha illustrato i lavori della giornata e ha presentato i relatori.

Nella prima relazione, il dott. Giustino Mezzalira, Direttore della sezione ricerca e gestioni agroforestali di Veneto Agricoltura, ha illustrato le potenzialità delle nostre foreste. I boschi e le foreste nella nostra regione si stanno espandendo sempre più, soprattutto nelle zone montane, ma anche in pianura, prendendo il posto delle aree coltivate, abbandonate dagli agricoltori per la scarsa redditività. La superfice boscata della regione copre il 23% del suolo, occupando una superfice di 413.000 ettari. Attualmente viene sfruttato soltanto un terzo della reale potenzialità, per la produzione di legname per usi industriali e per produzione di energia. I problemi sono soprattutto di tipo strutturale: la grande frammentazione delle proprietà dei boschi, la mancanza di consorzi o forme di cooperazione tra i proprietari, le grandi difficoltà e i costi necessari per recuperare il legname, dovute alla conformazione dei boschi e alla scarsità di strade forestali. Ma incide anche la tipologia delle ditte boschive che operano sul territorio, tutte di piccola o media dimensione, e quindi poco adatte ad affrontare lavori impegnativi, e la mancanza di moderne segherie automatiche ad alta produttività. Diversa è la situazione in altri paesi a noi vicini, come Austria e Germania, più strutturati per l’uso corretto del patrimonio forestale. Il patrimonio boschivo non è confinato nelle aree montane; anche in pianura è presente in modo considerevole, nei filari che delimitano i campi, oppure in coltivazioni vere e proprie, tipicamente pioppeti e noceti per uso industriale, mentre poco significativi sono i boschi planiziali. Sarebbero quindi necessari interventi strutturali nei boschi montani e un’incentivazione ai diversi proprietari a consorziarsi per coordinare la gestione del patrimonio forestale. Per mettere in moto questa filiera e renderla proficua e costante, è necessario un aumento della domanda di biomassa legnosa e l’aggiunta dell’utilizzo ai fini energetici può essere una valida soluzione.

Il dott. Paolo Giandon, direttore della Direzione Ambiente e Transizione Ecologica della Regione del Veneto, ha illustrato la posizione della Regione su questo tema. Il problema principale è rappresentato dall’inquinamento atmosferico. L’Italia è oggetto di una procedura di infrazione da parte della UE per l’alto livello di inquinamento dell’aria nel bacino padano. In particolare, a preoccupare sono le polveri sottili, delle quali la combustione delle biomasse è il maggior responsabile. Le aree più critiche per quanto riguarda la qualità dell’aria sono quelle della pianura del Veneto centrale, mentre nelle zone montane e nelle zone pianeggianti molto ventilate, le condizioni sono più favorevoli. Quindi è in queste aree che si potranno realizzare i nuovi impianti a biomasse, sfruttando peraltro la prossimità dei siti di approvvigionamento, concentrati come si è visto nelle aree montane. Inoltre sarà necessario agire sugli impianti esistenti per migliorarne le prestazioni e l’efficienza della combustione, spesso trattasi di piccoli impianti o stufe a servizio di singole abitazioni, relativamente all’abbattimento dei fumi, con particolare riguardo alle polveri sottili.

Il dott. Valter Francescato, direttore tecnico di AIEL – Associazione Italiana Energie Agroforestali, ha illustrato le caratteristiche dei moderni impianti a biomassa legnosa, le soluzioni tecnologiche e le prestazioni tecnico ambientali. Attualmente la maggior parte (60%) degli impianti di riscaldamento esistenti sul territorio regionale non sono adeguati a garantire gli standard di qualità dell’aria. Le caratteristiche tecniche e prestazionali degli impianti sono enormemente migliorate nel corso degli ultimi anni, in termini di efficienza e soprattutto in termini di abbattimento delle emissioni in atmosfera. Quindi la situazione generale è migliorata: a titolo di esempio nel 2018 le emissioni di polveri sottili (PM10) sono diminuite del 35% rispetto al 2006. I maggiori responsabili di queste emissioni sono i camini aperti e gli apparecchi domestici a legna e a pellet. Nel Veneto c’è una disponibilità di biomassa di 850.000 t/anno e un potenziale energetico di 1.900.000 MWh. Nei moderni impianti centralizzati la tecnica di combustione delle caldaie è migliorata enormemente dagli anni ’80 ad oggi, con un grande aumento dell’efficienza, che nella media raggiunge il 96%. Tali impianti sono preferibili rispetto ai tradizionali impianti di riscaldamento a gas o gasolio anche per le minori emissioni di CO2 in atmosfera (circa 1/10 rispetto al gas naturale e ancora meno rispetto al gasolio), aspetto questo fondamentale per il contrasto ai cambiamenti climatici. Infine il dott. Francescato ha inoltre illustrato alcuni interventi, sia impianti singoli che centralizzati di teleriscaldamento, recentemente realizzati sul territorio.

Nell’ultimo intervento, l’ing. Samuele Giacometti, progettista e collaboratore APE – Agenzia per l’Energia del Friuli Venezia Giulia, ha parlato del sistema qualità QM per gli impianti termici a legna. E’ un sistema sviluppato e perfezionato dopo molti anni di esperienze in Svizzera ed Austria al quale si attengono i progettisti nella fase di pianificazione di un impianto a biomassa legnosa centralizzato e con rete di teleriscaldamento. In particolare ha evidenziato come il tema delle biomasse legnose sia molto ampio e che per ottenere la massima efficienza in combustione si spazia dalla variabilità della materia prima al dimensionamento dello stoccaggio, della caldaia, dei serbatoi di accumulo del camino e dei filtri. E’ meglio quindi non avventurarsi in progetti creativi basandosi solo sulle proprie conoscenze ingegneristiche e sul buon senso, ma invece seguire e adottare un sistema di qualità nella progettazione degli stessi già a partire dalla fase di progettazione di base e studio preliminare. Questo è indispensabile per garantire l’efficienza, l’affidabilità e una efficace pianificazione ed esecuzione dell’impianto. È necessario che il combustibile abbia caratteristiche coerenti alla tipologia di caldaia impiegata, e che la fornitura del combustibile sia garantita da contratti pluriennali di gestione forestale locale. Gli impianti di teleriscaldamento a biomassa legnosa devono essere soggetti ad accurate analisi economiche, considerando i costi della biomassa, del personale e dell’ammortamento dell’impianto..

Al termine Vittorio Drigo ha riassunto i contenuti dei singoli interventi evidenziando come il seminario abbia trattato aspetti di grande interesse, evidenziando una grande disponibilità di biomasse per produzione di energia nel territorio del Veneto, che è sfruttata ai fini energetici attualmente solo in minima parte. Sarebbe necessaria una maggiore conoscenza tra gli operatori e i professionisti per proporre gli impianti centralizzati a biomassa legnosa di medie dimensioni per riscaldamento di comunità energetiche e condomini, nonché proporre la sostituzione di vecchi impianti con quelli di nuova generazione a bassissime emissioni. Le tecnologie attuali sono mature e performanti, atte a garantire impianti sicuri ed efficienti, salvaguardando l’inquinamento atmosferico. Un maggiore ricorso a questa fonte di energia si inserisce nelle azioni virtuose per la diminuzione delle emissioni di CO2 in atmosfera, contrastando la crisi climatica e sviluppando l’economia di tutta la filiera del legno.

Ringraziamo i relatori intervenuti per la disponibilità e ci complimentiamo con loro per la grande competenza e per l'interesse che hanno saputo suscitare, mentre al nostro collega Vittorio Drigo, Consigliere del Collegio, va un ringraziamento speciale per la perfetta organizzazione del seminario e le più vive congratulazioni per il successo ottenuto.

LE PRESENTAZIONI

PRIMA SESSIONE: POTENZIALITÀ E ASPETTI AMBIENTALI

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Dott. Giustino Mezzalira - Veneto Agricoltura:
Il potenziale della biomassa legnosa in Veneto

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Dott. Paolo Giandon - Direzione Ambiente Regione Veneto: Quadro di riferimento regionale relativo alla sostenibilità ambientale

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SECONDA SESSIONE: SOLUZIONI TECNOLOGICHE

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Dott. Valter Francescato - AIEL:
Moderni impianti a biomassa legnosa: soluzioni tecnologiche, prestazioni tecnico-ambientali, normativa e incentivi

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Ing. Samuele Giacometti - APE FVG:
QM Impianti termici a legna, la gestione della qualità a garanzia della sostenibilità degli Investimenti

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