Sabato 6 luglio 2024 si è svolta la visita escursionistica, storico tecnica ai manufatti del Sas de Stria in Valparola.
La zona compresa tra il passo Falzarego ed il passo Valparola è di particolare interesse storico per le vicende legate a quella che viene chiamata “guerra bianca” cioè alle operazioni belliche svoltesi in alta quota tra il 1915 ed il 1917, penultimo anno del primo conflitto mondiale. In quest’area sono notevoli anche le implicazioni tecniche concernenti le modalità di realizzazione delle opere di fortificazione, dei campi trincerati e delle gallerie, nonché di come sono state portate avanti le azioni militari con l’utilizzo di grandi mine.
Questa visita ha quindi coniugato aspetti storici e tecnici andando a “toccare con mano” quanto ancor oggi, dopo più di un secolo, si trova in buon stato di conservazione nei luoghi stessi in cui si svolsero gli avvenimenti.
Si sono visti il Museo della Grande Guerra, attualmente ospitato all’interno del Forte austroungarico Tre Sassi (Fort ‘ntra i Sas) che si trova poco prima del passo Valparola e che è stato restaurato completamente a cavallo tra l’anno 2007 ed il 2008: qui sono custoditi oltre duemila reperti bellici corredati da descrizioni complete. Oltre ad ampi pannelli illustrativi, il museo è dotato anche di installazioni multimediali con proiezioni audiovisive sulla storia di quanto accaduto in queste vallate durante le battaglie.
Nelle immediate vicinanze del Forte Tre Sassi abbiamo visitato la galleria Goiginger: si tratta di un tunnel lungo circa 500 m scavato sul fronte est del Sass de Stria la cui “esplorazione” permette di capire le modalità progettuali e realizzative di siffatte opere belliche che sono presenti diffusamente nel settore dolomitico. Si possono vedere le vasche per il recupero dell’acqua, la sala macchine ove era situato il gruppo elettrogeno, le postazioni per le mitragliatrici, per i cannoni e per i riflettori, i depositi per le munizioni, la cucina, gli alloggi degli ufficiali e della truppa. Per entrare nella galleria, che non è attrezzata con illuminazione propria, è necessario essere dotati di lampada frontale o torcia ed è consigliato disporre di un caschetto (va bene quello “da cantiere” anche se sarebbe preferibile uno da arrampicata/ferrata).
Altri aspetti tecnici che sono stati fonte di discussione sono quelli legati alle mine utilizzate in quest’area sia dall’esercito italiano che da quello austroungarico. In particolare si è affrontato il tema delle tre grandi mine fatte esplodere sul Col di Lana, sul Piccolo Lagazuoi e sul Castelletto, tutte cime dirimpettaie al Sass de Stria.
Il percorso non ha previsto di affrontare lunghe distanze a piedi od il superamento di grandi dislivelli. Basta non patire il camminare in quota (ci si trova sempre oltre i 2000 m) e, nel caso del tunnel, non soffrire di claustrofobia (l’intera galleria è in piano, è percorribile stando completamente eretti ma in alcuni punti è un po’ stretta ed è buia).
Per ragioni di tempo purtroppo non è stato possibile ampliare la parte prettamente storica della visita e recarsi alla postazione Edelweiss (Edelweiss Stellung) che si trova a circa 10 minuti a piedi dal Forte Tre Sassi. Si tratta di un complesso di baracche perfettamente restaurate (posto di comando, infermeria, postazione dei telegrafisti, cucina e dormitori) che permette di capire come era organizzata la vita dei soldati. Grazie alla presenza della guida sarà possibile entrare nelle baracche. Nei dintorni della postazione sono inoltre presenti e percorribili trincee e camminamenti.
Ecco un breve video con il panorama al Sas de Stria e dell'interno della galleria
La giornata si è conclusa con un momento conviviale presso il Rifugio Valparola con un piatto unico “Valparola” che ci ha fatto riprendere dalla fatica della giornata.
Un ringraziamento va all’ottima guida Loris Lancedelli - https://www.cortinamuseoguerra.it e al nostro collega Ing. Antonio Padoan che ha proposto con grande passione ed entusiasmo questa iniziativa.