Sabato 29 marzo 2025 si è svolta la visita "Itinerari segreti di Palazzo Ducale" con la partecipazione di 25 tra ingegneri e relativi accompagnatori: ad accoglierci nel cortile interno, superato il controllo delle guardie di sicurezza, la nostra guida Carlotta.
La visita interessa l'ala est del Palazzo lungo un percorso labirintico che si snoda attraverso scalette ed angusti corridoi: si tratta di una porzione del Palazzo che era interamente dedicata ad attività connesse alla gestione burocratica della Repubblica e della giustizia. Come noto la giustizia in Venezia era particolarmente severa per reati contro la Serenissima e le attività ad essa relative dovevano godere di uno strettissimo riserbo e di assoluta segretezza.
Motivo per cui tale porzione del Palazzo comprendeva locali che dovevano essere funzionali alle attività che vi si tenevano (e quindi privi di abbellimenti e decori), non individuabili dall'esterno per non lasciar trapelare quali funzioni vi si svolgessero, strutturalmente ricavati negli spazi liberi tra i vari piani (e quindi di altezza assai ridotta) e tutti collegati dal piano terra al sottotetto. Ben diversi dallo sfarzo e dalla sontuosità dei saloni istituzionali di rappresentanza!
Il percorso inizia dalle prigioni al piano terra, i cosiddetti "Pozzi", celle umide, quasi prive di areazione e malsane, riservate a detenuti colpevoli di gravi reati contro la Serenissima, detenuti che difficilmente sopravvivevano alla reclusione. Attraverso una serie di scalette di servizio si sale poi agli uffici dedicati all'attivitàamministrativa e della giustizia ed infine al sottotetto dove si trovano altre prigioni, i cosiddetti "Piombi", celle più "vivibili" e quindi riservate a cittadini più abbienti e colpevoli di reati minori. Dal sottotetto, costituito da grandi capriate in legno, si può prendere visione dell'imponente struttura lignea, somigliante alla chiglia rovesciata di una nave (realizzata dagli Arsenalotti), che sostiene il soffitto e le tele della sottostante, imponente, Sala del Maggior Consiglio.
Iniziando la discesa si arriva alla Sala dei 3 capi (a cui si accede da un passaggio segreto nascosto dietro un'armadiatura) e alla Sala degli Inquisitori alla propagazione dei segreti dello Stato.
La guida ha illustrato con dovizia di particolari e qualche punta di ironia il percorso e ci ha intrattenuto con qualche curioso aneddoto. Ovviamente quello riguardante Casanova e la sua rocambolesca (quanto improbabile) fuga dai Piombi, così come da lui narrata nel libro "La mia fuga dai Piombi", ma anche quello sul trattamento privilegiato, anche dal punto di vista economico, dei funzionari non patrizi addetti alla gestione della burocrazia, trattamento loro garantito per assicurarsi assoluta fedeltà e la riservatezza sul lavoro svolto e sulle conoscenze degli "affari" della Serenissima.
Si stima che l'importante figura del Cancellier grande, che veniva eletto direttamente dal Maggior Consiglio perché doveva trattare le questioni più delicate e che era secondo solo al Doge, ai suoi Consiglieri e ai Procuratori di San Marco, percepisse l'equivalente di €/anno 500.000,00. I 44 stemmi dei Cancellieri Grandi succedutisi dal 1268 al 1772 sono presenti nella Sala della Cancelleria segreta dove venivano ricopiati e conservati tutti gli atti pubblici e le scritture segrete.
Al termine della visita, giunti in prossimità della Scala d'Oro, abbiamo salutato la guida e poi ciascuno ha liberamente ed indipendentemente proseguito la visita del Palazzo (Sale Istituzionali, le Prigioni Nove, il Ponte dei Sospiri, la Quadreria, l'Armeria).
La visita interessa l'ala est del Palazzo lungo un percorso labirintico che si snoda attraverso scalette ed angusti corridoi: si tratta di una porzione del Palazzo che era interamente dedicata ad attività connesse alla gestione burocratica della Repubblica e della giustizia. Come noto la giustizia in Venezia era particolarmente severa per reati contro la Serenissima e le attività ad essa relative dovevano godere di uno strettissimo riserbo e di assoluta segretezza.
Motivo per cui tale porzione del Palazzo comprendeva locali che dovevano essere funzionali alle attività che vi si tenevano (e quindi privi di abbellimenti e decori), non individuabili dall'esterno per non lasciar trapelare quali funzioni vi si svolgessero, strutturalmente ricavati negli spazi liberi tra i vari piani (e quindi di altezza assai ridotta) e tutti collegati dal piano terra al sottotetto. Ben diversi dallo sfarzo e dalla sontuosità dei saloni istituzionali di rappresentanza!
Il percorso inizia dalle prigioni al piano terra, i cosiddetti "Pozzi", celle umide, quasi prive di areazione e malsane, riservate a detenuti colpevoli di gravi reati contro la Serenissima, detenuti che difficilmente sopravvivevano alla reclusione. Attraverso una serie di scalette di servizio si sale poi agli uffici dedicati all'attivitàamministrativa e della giustizia ed infine al sottotetto dove si trovano altre prigioni, i cosiddetti "Piombi", celle più "vivibili" e quindi riservate a cittadini più abbienti e colpevoli di reati minori. Dal sottotetto, costituito da grandi capriate in legno, si può prendere visione dell'imponente struttura lignea, somigliante alla chiglia rovesciata di una nave (realizzata dagli Arsenalotti), che sostiene il soffitto e le tele della sottostante, imponente, Sala del Maggior Consiglio.
Iniziando la discesa si arriva alla Sala dei 3 capi (a cui si accede da un passaggio segreto nascosto dietro un'armadiatura) e alla Sala degli Inquisitori alla propagazione dei segreti dello Stato.
La guida ha illustrato con dovizia di particolari e qualche punta di ironia il percorso e ci ha intrattenuto con qualche curioso aneddoto. Ovviamente quello riguardante Casanova e la sua rocambolesca (quanto improbabile) fuga dai Piombi, così come da lui narrata nel libro "La mia fuga dai Piombi", ma anche quello sul trattamento privilegiato, anche dal punto di vista economico, dei funzionari non patrizi addetti alla gestione della burocrazia, trattamento loro garantito per assicurarsi assoluta fedeltà e la riservatezza sul lavoro svolto e sulle conoscenze degli "affari" della Serenissima.
Si stima che l'importante figura del Cancellier grande, che veniva eletto direttamente dal Maggior Consiglio perché doveva trattare le questioni più delicate e che era secondo solo al Doge, ai suoi Consiglieri e ai Procuratori di San Marco, percepisse l'equivalente di €/anno 500.000,00. I 44 stemmi dei Cancellieri Grandi succedutisi dal 1268 al 1772 sono presenti nella Sala della Cancelleria segreta dove venivano ricopiati e conservati tutti gli atti pubblici e le scritture segrete.
Al termine della visita, giunti in prossimità della Scala d'Oro, abbiamo salutato la guida e poi ciascuno ha liberamente ed indipendentemente proseguito la visita del Palazzo (Sale Istituzionali, le Prigioni Nove, il Ponte dei Sospiri, la Quadreria, l'Armeria).