Il giorno 30 novembre il Collegio ha organizzato una visita guidata alla mostra Matisse e la Luce del Mediterraneo, presso il centro culturale Candiani di Mestre.
La mostra è curata da Elisabetta Barisoni, direttrice della Galleria d’arte Moderna di Cà Pesaro, da cui provengono gran parte delle opere esposte. Le opere di Matisse sono in numero ridotto, ma sono messe in dialogo con opere di altri artisti (Bonnard, Cottet, Amiet...) che con lui sono stati in contatto o che da lui sono stati influenzati anche dopo la sua morte. Le opere di Ca’ Pesaro appaiono come novità, perché quasi sempre sono esposte per la prima volta dopo una lunga permanenza nei depositi.
La mostra è divisa in sezioni tematiche che parlano del rinnovamento della pittura fra secondo ‘800 e inizio ‘900.
I quadri rappresentano luoghi di mare, soprattutto del Midi della Francia, sia la costa vera e propria che l’entroterra della Provenza, della Costa Azzurra, ma anche di Marocco e Algeria, accomunati da luci abbaglianti e colori vivi di cui seppero far tesoro i Fauves (avanguardia capeggiata da Matisse e rappresentata da Marquet, Derain, Vlaminck, Flandrin, Manguin, Dufy e altri, tutti egregiamente rappresentati in mostra).
In tutto questo Matisse troneggia con gli splendidi quadri costieri ma anche di interno, con la frequente aggiunta di “odalische” costruite proprio dalla luce mediterranea che penetra dalle finestre sul mare (Matisse abitò trent’anni a Nizza, e per periodi più brevi a Coliure, Saint-Tropez, Saint Paul de Vence, e quindi tutta la sua produzione è bagnata dal sole del Sud).
A conclusione del percorso, alcune opere di artisti veneziani, ancor oggi debitori verso Matisse (Barbaro, Borsato, Gianquinto, Romanelli, Senatore, Viani, …)
La passione del maestro per le carte ritagliate e incollate è magnificamente documentata da una sola opera, scelta per il manifesto della mostra: Icaro, appartenente all’album “Jazz”.
La visita è stata ripetuta due volte, per soddisfare il grande numero di richieste pervenute, ed è stata egregiamente illustrata e commentata dal prof. Paolo Pistellato, docente e storico dell’arte, che ringraziamo sentitamente per l’ormai consolidata collaborazione con il nostro Collegio.
La mostra è curata da Elisabetta Barisoni, direttrice della Galleria d’arte Moderna di Cà Pesaro, da cui provengono gran parte delle opere esposte. Le opere di Matisse sono in numero ridotto, ma sono messe in dialogo con opere di altri artisti (Bonnard, Cottet, Amiet...) che con lui sono stati in contatto o che da lui sono stati influenzati anche dopo la sua morte. Le opere di Ca’ Pesaro appaiono come novità, perché quasi sempre sono esposte per la prima volta dopo una lunga permanenza nei depositi.
La mostra è divisa in sezioni tematiche che parlano del rinnovamento della pittura fra secondo ‘800 e inizio ‘900.
I quadri rappresentano luoghi di mare, soprattutto del Midi della Francia, sia la costa vera e propria che l’entroterra della Provenza, della Costa Azzurra, ma anche di Marocco e Algeria, accomunati da luci abbaglianti e colori vivi di cui seppero far tesoro i Fauves (avanguardia capeggiata da Matisse e rappresentata da Marquet, Derain, Vlaminck, Flandrin, Manguin, Dufy e altri, tutti egregiamente rappresentati in mostra).
In tutto questo Matisse troneggia con gli splendidi quadri costieri ma anche di interno, con la frequente aggiunta di “odalische” costruite proprio dalla luce mediterranea che penetra dalle finestre sul mare (Matisse abitò trent’anni a Nizza, e per periodi più brevi a Coliure, Saint-Tropez, Saint Paul de Vence, e quindi tutta la sua produzione è bagnata dal sole del Sud).
A conclusione del percorso, alcune opere di artisti veneziani, ancor oggi debitori verso Matisse (Barbaro, Borsato, Gianquinto, Romanelli, Senatore, Viani, …)
La passione del maestro per le carte ritagliate e incollate è magnificamente documentata da una sola opera, scelta per il manifesto della mostra: Icaro, appartenente all’album “Jazz”.
La visita è stata ripetuta due volte, per soddisfare il grande numero di richieste pervenute, ed è stata egregiamente illustrata e commentata dal prof. Paolo Pistellato, docente e storico dell’arte, che ringraziamo sentitamente per l’ormai consolidata collaborazione con il nostro Collegio.