Sabato 28 marzo 2025 si è svolto il Convegno “Notre Dame – la luce oltre il fuoco”.
Tra il 15 e il 16 aprile 2019 un grande incendio ha colpito la cattedrale parigina di Notre Dame, distruggendo la volta della navata principale, la guglia, e provocando danni ingenti a molte altre parti della cattedrale.
Notre Dame è uno dei più importanti e significativi monumenti di tutta la Francia. Fu costruita tra il 1163 e il 1250, quando venne completato l’edificio, in stile gotico. Più tardi, fu oggetto di numerosi restauri e rimaneggiamenti, e in particolare fu oggetto di importanti restauri nella seconda metà dell’Ottocento, ad opera dell’architetto Viollet-le-Duc, che rifece i contrafforti e gli archi rampanti, e fece ricostruire la flèche sulla crociera. Furono inoltre realizzate le vetrate policrome e gli affreschi sulle cappelle laterali.
Dopo l’incendio, è cominciata la ricostruzione del monumento, avviando complessi lavori che si sono protratti per cinque anni e si sono conclusi alla fine del 2024. La cattedrale ha riaperto le sue porte, con una grande cerimonia, il 7 dicembre 2024.
Per illustrare i lavori di restauro della cattedrale, il CORILA (Consorzio per il coordinamento delle ricerche inerenti al sistema lagunare di Venezia), e le università Cà Foscari e IUAV, hanno organizzato una conferenza dell’architetto Philippe Villeneuve, del Ministero della Cultura francese, responsabile dei Beni Culturali di Parigi, che ha curato il restauro della cattedrale. Alla realizzazione dell’evento hanno contribuito l’Ordine e il Collegio degli ingegneri di Venezia e l’Ordine degli Architetti di Venezia.
La conferenza si è svolta nella Casa di The Human Safety Net, nelle Procuratie Vecchie di piazza San Marco a Venezia, recentemente restaurate.
Dopo i saluti del direttore del CORILA Pierpaolo Campostrini e del presidente Francesco Musco, ha preso la parola l’architetto Philippe Villeneuve, che ha illustrato i lavori.
Si è trattato di lavori molto impegnativi, che hanno richiesto la ricostruzione completa del tetto e della guglia, mentre molte altre parti della cattedrale sono state oggetto di profondi e accurati restauri.
Villeneuve ha mostrato le fotografie della cattedrale scattate il 16 aprile: appariva devastata, tuttavia, l’architetto ha sostenuto che i danni dell’incendio avrebbero potuto essere ben peggiori di quanto non sono stati: la cattedrale avrebbe potuto collassare su sé stessa come un castello di carte.
E questo per due motivi: le volte appoggiate sui contrafforti hanno avuto una funzione di parafuoco, e due pilastri hanno consentito alla cattedrale di resistere “in piedi”, e inoltre le strutture medioevali in legno hanno funzionato perfettamente.
Le vetrate non erano state danneggiate e sono state smontate e messe in sicurezza durante i lavori. Per la struttura del tetto si sono utilizzate travi in legno di quercia, simili a quelle preesistenti, si è inoltre provveduto a rinforzare i contrafforti e a restaurare le parti interne. Durante i lavori, sotto il pavimento sono state trovate numerose tombe e alcune importanti sculture, che sono state oggetto di restauro e potranno essere esposte, assieme a molti altri reperti, in un museo della cattedrale, che Philippe Villeneuve auspica venga realizzato in un prossimo futuro, a somiglianza del museo dell’opera del Duomo di Firenze.
Il tetto conteneva anche notevoli quantità di piombo, che nell’incendio ha provocato un notevole inquinamento, per cui gli operai hanno dovuto seguire rigidi protocolli di sicurezza per lavorare. In particolare, si è proceduto alla pulizia delle pareti interne, protette durante i lavori da fogli di lattice.
L’ultima immagine mostrata da Villeneuve riguardava una medaglia, coniata appositamente per ringraziare tutte le maestranze (ben 2500!!) che hanno lavorato per la ricostruzione della cattedrale.
Tra il 15 e il 16 aprile 2019 un grande incendio ha colpito la cattedrale parigina di Notre Dame, distruggendo la volta della navata principale, la guglia, e provocando danni ingenti a molte altre parti della cattedrale.
Notre Dame è uno dei più importanti e significativi monumenti di tutta la Francia. Fu costruita tra il 1163 e il 1250, quando venne completato l’edificio, in stile gotico. Più tardi, fu oggetto di numerosi restauri e rimaneggiamenti, e in particolare fu oggetto di importanti restauri nella seconda metà dell’Ottocento, ad opera dell’architetto Viollet-le-Duc, che rifece i contrafforti e gli archi rampanti, e fece ricostruire la flèche sulla crociera. Furono inoltre realizzate le vetrate policrome e gli affreschi sulle cappelle laterali.
Dopo l’incendio, è cominciata la ricostruzione del monumento, avviando complessi lavori che si sono protratti per cinque anni e si sono conclusi alla fine del 2024. La cattedrale ha riaperto le sue porte, con una grande cerimonia, il 7 dicembre 2024.
Per illustrare i lavori di restauro della cattedrale, il CORILA (Consorzio per il coordinamento delle ricerche inerenti al sistema lagunare di Venezia), e le università Cà Foscari e IUAV, hanno organizzato una conferenza dell’architetto Philippe Villeneuve, del Ministero della Cultura francese, responsabile dei Beni Culturali di Parigi, che ha curato il restauro della cattedrale. Alla realizzazione dell’evento hanno contribuito l’Ordine e il Collegio degli ingegneri di Venezia e l’Ordine degli Architetti di Venezia.
La conferenza si è svolta nella Casa di The Human Safety Net, nelle Procuratie Vecchie di piazza San Marco a Venezia, recentemente restaurate.
Dopo i saluti del direttore del CORILA Pierpaolo Campostrini e del presidente Francesco Musco, ha preso la parola l’architetto Philippe Villeneuve, che ha illustrato i lavori.
Si è trattato di lavori molto impegnativi, che hanno richiesto la ricostruzione completa del tetto e della guglia, mentre molte altre parti della cattedrale sono state oggetto di profondi e accurati restauri.
Villeneuve ha mostrato le fotografie della cattedrale scattate il 16 aprile: appariva devastata, tuttavia, l’architetto ha sostenuto che i danni dell’incendio avrebbero potuto essere ben peggiori di quanto non sono stati: la cattedrale avrebbe potuto collassare su sé stessa come un castello di carte.
E questo per due motivi: le volte appoggiate sui contrafforti hanno avuto una funzione di parafuoco, e due pilastri hanno consentito alla cattedrale di resistere “in piedi”, e inoltre le strutture medioevali in legno hanno funzionato perfettamente.
Le vetrate non erano state danneggiate e sono state smontate e messe in sicurezza durante i lavori. Per la struttura del tetto si sono utilizzate travi in legno di quercia, simili a quelle preesistenti, si è inoltre provveduto a rinforzare i contrafforti e a restaurare le parti interne. Durante i lavori, sotto il pavimento sono state trovate numerose tombe e alcune importanti sculture, che sono state oggetto di restauro e potranno essere esposte, assieme a molti altri reperti, in un museo della cattedrale, che Philippe Villeneuve auspica venga realizzato in un prossimo futuro, a somiglianza del museo dell’opera del Duomo di Firenze.
Il tetto conteneva anche notevoli quantità di piombo, che nell’incendio ha provocato un notevole inquinamento, per cui gli operai hanno dovuto seguire rigidi protocolli di sicurezza per lavorare. In particolare, si è proceduto alla pulizia delle pareti interne, protette durante i lavori da fogli di lattice.
L’ultima immagine mostrata da Villeneuve riguardava una medaglia, coniata appositamente per ringraziare tutte le maestranze (ben 2500!!) che hanno lavorato per la ricostruzione della cattedrale.