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Visita Tecnica alla Birreria Pedavena


Il giorno 24 gennaio 2025 il Collegio ha organizzato una visita tecnica al birrificio di Pedavena.
Siamo stati accolti dal signor Valter Lombardi e dai mastri birrai Gianni Pasa e Italo Dalla Corte.
Il birrificio fu fondato nel 1897 dai fratelli Luciani, originari di Canale D’Agordo, che scelsero il sito di Pedavena per la vasta disponibilità di acqua di buona qualità (sono infatti utilizzate ben tre sorgenti, due per la fabbricazione della birra e una per i servizi della fabbrica) e per la posizione logistica, più favorevole rispetto al loro paese d’origine.
Nel 1917, durante la Prima guerra mondiale, la fabbrica ebbe una battuta d’arresto, e venne depredata di tutte le parti metalliche. Ma fu ricostituita nel 1918, nel 1920 riprese a funzionare, e negli anni Venti e Trenta ebbe un notevole sviluppo: fu realizzata anche una centrale idroelettrica per alimentare adeguatamente il birrificio, mentre il marchio Pedavena si diffuse nelle città dove vennero aperte diverse birrerie “Pedavena”.
Il birrificio continuò a produrre anche durante la Seconda guerra mondiale, e dopo la fine della guerra, nel 1971 venne istituita anche una scuola per mastri birrai, che rimase attiva fino al 1978, e dalla quale uscirono ben 270 mastri birrai.
Nel 1974 i fratelli Luciani cedettero il birrificio al gruppo olandese Heineken, che continuò la produzione fino al 2004, quando decise la dismissione dello stabilimento.
Questa circostanza provocò grande sconcerto e preoccupazione, in quanto il birrificio rappresentava un elemento fondamentale per l’economia della zona, e si venne a creare una grande mobilitazione, non solo a livello locale ma anche nazionale, che si concluse con la rilevazione del birrificio da parte del gruppo Castello, che ha consentito di riprendere l’attività.
Ora il birrificio è pienamente operativo e produce circa 500.000 ettolitri di birra all’anno, con i marchi Castello, Pedavena, Dolomiti, Superior.
La birra è la bevanda più diffusa al mondo, e le sue origini risalgono ai tempi più antichi.
Elemento base per la sua fabbricazione sono i cereali: soprattutto l’orzo, ma anche il frumento, la segale, il mais …. L’orzo viene messo a macerare nell’acqua tiepida finché comincia a germinare. La germinazione viene bloccata successivamente, e i cereali vengono essiccati, ottenendo così il malto essiccato che viene poi sottoposto a tostatura.
Il malto viene quindi macinato e mescolato con acqua calda ottenendo così il mosto. Il mosto, filtrato per eliminare i residui, viene portato a ebollizione e quindi viene aggiunto il luppolo, che conferisce aromi vari e il sapore amaro.
Poi, in grandi cisterne, avviene la fermentazione, durante la quale gli zuccheri si trasformano in alcool e anidride carbonica ad opera dei lieviti, dopo di che la birra viene lasciata riposare per qualche settimana, nella fase di maturazione, prima di essere imbottigliata nelle bottiglie, in lattine e nei fusti per la distribuzione e la vendita.
I nostri anfitrioni ci hanno accompagnato illustrandoci tutte le fasi di produzione, dalla sala con i grandi recipienti con la copertura in rame, alle altre fasi della produzione, i grandi silos in acciaio, sino alle catene di imbottigliamento, di recentissima realizzazione, tra le più moderne ed efficienti, frutto di continui cospicui investimenti per l’ammodernamento dello stabilimento.
Lo stabilimento comprende anche un piccolo museo, dove sono raccolti oggetti utilizzati nel passato per la produzione della birra e una ricca raccolta di fotografie e manifesti pubblicitari d’epoca.
La visita è completata dal pranzo nella birreria attigua al birrificio, locale tra i più grandi in Italia, dove possiamo finalmente gustare, oltre all’ottimo cibo, anche le diverse specialità della birra prodotta in questo storico stabilimento.
Un sentito ringraziamento va a Walter Lombardi, Italo dalla Corte e Gianni Pasa per la grande passione con cui ci hanno narrato la storia dello stabilimento e ci hanno illustrato le varie fasi della produzione.

Ecco le immagini della visita:

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